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Visualizzazione dei post da 2022

D-Day 2022 insieme al veterano di guerra Charles Norman Shay

Dopo due anni di fermo a causa pandemia, in Normandia sono ripresi i festeggiamenti per lo Sbarco degli Alleati nel 1944. Purtroppo il passare del tempo continua a mietere coloro che furono i protagonisti dell'evento che diede inizio alla fine della seconda guerra mondiale. Ad oggi sono rimasti in pochi i veterani della seconda guerra mondiale, ma il ricordo di quei giorni che segnarono per sempre il decorso della storia è vivo nella memoria collettiva.  Uno dei veterani della seconda guerra mondiale che partecipò attivamente a questi eventi storici è l'infermiere nativo americano Charles Norman Shay che ancor oggi sente il suono dei proiettili che sfioravano il mare. Non si ricorda quanti commilitoni feriti tirò fuori dall'acqua quel giorno dello sbarco, ma è vivo nella sua memoria il suono delle mitragliatrici. Aveva soltanto 19 anni il giovane Charles, nativo americano appartenente alla tribù Penobscot del Maine, quando si arruolò nella Prima Divisione Fanteria (1st Inf

L'ultimo soldato tedesco ad arrendersi

Questa è la storia dell’ultimo soldato tedesco ad arrendersi durante la seconda guerra mondiale. Tenente Wilhelm Dege Il suo nome è Tenente Wilhelm Dege ed era il Comandante dell'Operazione Haudegen che aveva lo scopo di stabilire una stazione meteorologica nell’arcipelago norvegese di Svalbard, vicino al Polo Nord. La stazione doveva fornire le informazioni necessarie alla Marina e all’Aeronautica tedesca per pianificare con più successo le proprie azioni militari (in seguito alla scoppio della guerra, i tedeschi non avevano più accesso alle informazioni meteo della rete meteorologica internazionale, controllate e codificate dagli alleati). Con la sua squadra di 11 uomini, Dege raggiunse l’arcipelago a bordo del sottomarino U-307 assieme alla nave-rifornimento Carl J. Busch. Costruì la stazione grazie ai copiosi mezzi trasportati tra cui tutti i macchinari necessari, appositamente smontati e imballati, 7 tonnellate di carbone per il funzionamento dei forni e numerose provviste di

Battaglione "Monte Cervino" - termofodera

Indossata per proteggere dal freddo gli alpini sciatori italiani, la termofodera in pelle di agnello ha permesso ai membri del battaglione “Monte Cervino” di resistere alle ardue e difficili imprese durante la seconda guerra mondiale. Il battaglione di sciatori che aveva come simbolo la più bella e possente montagna del mondo era formato da maestri di sci e guide alpine provenienti dalla Scuola Alpina di Aosta. Era dotato di un equipaggiamento di gran lunga superiore a quello degli altri militari italiani: tute mimetiche, scarponi con la suola in gomma isolante vibram, un numero di fucili mitragliatori MAB 38 distribuiti in misura senza paragoni rispetto agli altri reparti. In Russia il “Monte Cervino” ha combattuto nelle più disperate condizioni. Partiti in 600, nel 1943 torneranno in Italia in 226. Soprannominati dai sovietici “Satanas Bielij” (“diavoli bianchi”), le loro gesta hanno portato loro numerose decorazioni: 4 medaglie d’Oro, 43 d’Argento, 69 di Bronzo, 81 Croci di Guerra.

INCREDIBILE

Tutti sappiamo come ebbe fine la guerra d’inverno tra la Russia e la Finlandia (accordo di pace del marzo 1940). Ma pochi conoscono il vero motivo per il quale i russi decisero di mettere fine alle ostilità e firmare il trattato di pace di Mosca. Ecco come andarono le cose. Secondo il giornale Honolulu Star-Bulletin , uno scienziato norvegese, Thorkel Gellison , inventò niente di meno che ali che permettevano alle persone di volare, e mise in pratica questa sua invenzione in uno show alle Hawaii. L’esercito finlandese fu fornito di queste ali.  Immaginate adesso i bravissimi tiratori finlandesi, dotati di queste ali, vere macchine di guerra che spuntavano dal nulla come i falchi in cerca di prede in quanto tempo avrebbero annichilito un esercito, distrutto una città, affondato una nave, mentre i russi non sarebbere stati nemmeno in grado di sparare un colpo. Terrificante!  I russi vennero a conoscenza di questa invenzione micidiale di cui era in possesso l’esercito avversario, informar