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2024 l'anno lunare del Drago

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Lo sapevate che...

Indossata dai piloti americani durante la seconda guerra mondiale, la giacca da bombardiere è un capo d'abbigliamento carico di storia. US Giaccone pilota B9 Schott NYC I Boeing B-17 e B-24 impiegati dalle United States Army Air Forces nelle campagne di bombardamento strategico diurno contro bersagli tedeschi di tipo industriale, civile e militare non erano pressurizzati e le cabine non erano riscaldate.  Per resistere alle basse temperature i piloti avevano bisogno di una giacca calda e resistente, motivo per qui è stato creato questo tipo di giacca in shearling (pelle di montone o d’agnello tosato da poco) rimasta poi molto in voga anche nei nostri giorni.   Molto resistente al freddo e all’acqua, durante la seconda guerra mondiale è stata indossata anche dai soldati che non servivano sui bombardieri.  Tra di loro, il Gen. George Patton che adorava questo tipo di giacca alla quale aveva apportato qualche modifica.   La giacca è un buon investimento perché dura moltissimo nel temp

Venerdì 13

🌶 Venerdì 13 , un giorno potenzialmente nefasto per i superstiziosi. Ma non per tutti. Durante la seconda guerra mondiale, la RAF (aviazione britannica) possedeva un bombardiere Halifax che è stato battezzato proprio Venerdì 13 (Friday the 13th), la cui storia è molto interessante. Lo Squadrone RAF 158 perse una serie di bombardieri Halifax durante la Seconda Guerra Mondiale, tutti con la registrazione F. Quando il nuovo aereo LV907 arrivò con la registrazione NP-F, alcuni dei membri dell'equipaggio si rifiutarono di salire a bordo per paura che potesse avere lo stesso triste destino dei precedenti bombardieri registrati con la stessa lettera. Per spezzare la maledizione, con tanto black humour, l'ufficiale pilota Cliff RR Smith gli diede il nome insolito, decorandolo con la falce del triste mietitore, un teschio con ossa incrociate e un ferro di cavallo capovolto. Il 30 marzo 1944, Venerdì 13 decollò per la sua prima missione, salvando la vita al pilota Joe Hitchman. Pratica

2023 l'Anno del Coniglio, eroe dimenticato della seconda guerra

Inizierà tra qualche giorno (23 gennaio) l'anno lunare del Coniglio, animale paziente, ma molto veloce. Non abbiamo le competenze per fare le previsioni per il 2023, però cogliamo l'occasione per ricordarvi che i conigli sono anche loro eroi dimenticati della seconda guerra mondiale. No, non è uno scherzo, ma pura storia. Durante gli anni quaranta del secolo scorso e sopratutto durante la seconda guerra mondiale, questi teneri animali hanno salvato milioni di vite umane. Sembra incredibile, vero? Ecco cosa era successo. Nel periodo bellico la penicillina è diventata uno dei medicinali più richiesti negli ospedali da campo. Prima dell'uso degli antibiotici, piccoli tagli e graffi potevano provocare gravi infezioni.  Nel 1928 lo scienziato scozzese Alexander Fleming scoprì la penicillina, ma la sua produzione di massa iniziò con la seconda guerra mondiale. Per il Dipartimento di Guerra degli Stati Uniti produrla per curare i soldati americani è diventato una priorità assoluta

D-Day 2022 insieme al veterano di guerra Charles Norman Shay

Dopo due anni di fermo a causa pandemia, in Normandia sono ripresi i festeggiamenti per lo Sbarco degli Alleati nel 1944. Purtroppo il passare del tempo continua a mietere coloro che furono i protagonisti dell'evento che diede inizio alla fine della seconda guerra mondiale. Ad oggi sono rimasti in pochi i veterani della seconda guerra mondiale, ma il ricordo di quei giorni che segnarono per sempre il decorso della storia è vivo nella memoria collettiva.  Uno dei veterani della seconda guerra mondiale che partecipò attivamente a questi eventi storici è l'infermiere nativo americano Charles Norman Shay che ancor oggi sente il suono dei proiettili che sfioravano il mare. Non si ricorda quanti commilitoni feriti tirò fuori dall'acqua quel giorno dello sbarco, ma è vivo nella sua memoria il suono delle mitragliatrici. Aveva soltanto 19 anni il giovane Charles, nativo americano appartenente alla tribù Penobscot del Maine, quando si arruolò nella Prima Divisione Fanteria (1st Inf

L'ultimo soldato tedesco ad arrendersi

Questa è la storia dell’ultimo soldato tedesco ad arrendersi durante la seconda guerra mondiale. Tenente Wilhelm Dege Il suo nome è Tenente Wilhelm Dege ed era il Comandante dell'Operazione Haudegen che aveva lo scopo di stabilire una stazione meteorologica nell’arcipelago norvegese di Svalbard, vicino al Polo Nord. La stazione doveva fornire le informazioni necessarie alla Marina e all’Aeronautica tedesca per pianificare con più successo le proprie azioni militari (in seguito alla scoppio della guerra, i tedeschi non avevano più accesso alle informazioni meteo della rete meteorologica internazionale, controllate e codificate dagli alleati). Con la sua squadra di 11 uomini, Dege raggiunse l’arcipelago a bordo del sottomarino U-307 assieme alla nave-rifornimento Carl J. Busch. Costruì la stazione grazie ai copiosi mezzi trasportati tra cui tutti i macchinari necessari, appositamente smontati e imballati, 7 tonnellate di carbone per il funzionamento dei forni e numerose provviste di

Battaglione "Monte Cervino" - termofodera

Indossata per proteggere dal freddo gli alpini sciatori italiani, la termofodera in pelle di agnello ha permesso ai membri del battaglione “Monte Cervino” di resistere alle ardue e difficili imprese durante la seconda guerra mondiale. Il battaglione di sciatori che aveva come simbolo la più bella e possente montagna del mondo era formato da maestri di sci e guide alpine provenienti dalla Scuola Alpina di Aosta. Era dotato di un equipaggiamento di gran lunga superiore a quello degli altri militari italiani: tute mimetiche, scarponi con la suola in gomma isolante vibram, un numero di fucili mitragliatori MAB 38 distribuiti in misura senza paragoni rispetto agli altri reparti. In Russia il “Monte Cervino” ha combattuto nelle più disperate condizioni. Partiti in 600, nel 1943 torneranno in Italia in 226. Soprannominati dai sovietici “Satanas Bielij” (“diavoli bianchi”), le loro gesta hanno portato loro numerose decorazioni: 4 medaglie d’Oro, 43 d’Argento, 69 di Bronzo, 81 Croci di Guerra.